Nel Salento, sin dal Medioevo, una larga fetta di popolazione scriveva, parlava, e officiava anche il culto religioso, in lingua greca.
Qualcosa cominciò a cambiare con l’arrivo dei Normanni, nel XII secolo, che allineati col Papa di Roma cercarono di latinizzare un territorio che era bizantino fin nelle ossa. Ci riuscirono in quasi tutto il territorio, tranne che in quella che ancora oggi viene chiamata “Grecìa Salentina”, un lembo di terra situata proprio nel cuore della provincia di Lecce. Nel XV secolo ci riprovarono gli Orsini Del Balzo, costruendo grandi monumenti per cercare di cambiare il volto di queste cittadine. A Soleto, sede della contea, Raimondello Del Balzo Orsini costruì a questo scopo una grande torre svettante che dominava l’intero territorio. Suo figlio Giovanni Antonio, per un certo periodo, acquista il feudo di Corigliano d’Otranto. Anche lui volle erigere una torre sul modello del padre, ma nel 1463 viene assassinato, e l’opera restò incompiuta. Due anni dopo Nicolò Delli Monti acquistò il feudo di Corigliano. Noi oggi possiamo notare qualcosa, sulla finestrella della torre: un’iscrizione. Qualcuno disse che erano lettere arabe, ma in realtà si tratta di un’iscrizione greca. Precisamente si tratta di alcune lettere dell’alfabeto che i Greci utilizzavano per indicare l’anno. Si tratta dell’anno 6976, secondo l’antico calendario biblico, corrispondente all’anno 1465 dell’era Cristiana (lo studioso Jacobs lo riconduce al 1466). Riportare sulla torre del paese l’anno a caratteri cubitali greci sembra quasi sia stata un’intenzione voluta, da tutta la cittadinanza, di rimarcare, platealmente, la propria identità. “Noi siamo Greci”. Ringrazio lo studioso Orlando D’Urso per le notizie!
ALESSANDRO ROMANO (chi sono)
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