La Preistoria Italiana tocca vertici suggestivi in Val Camonica! Qui non c’è uomo che non resti di stucco, davanti a queste incisioni, dal profano allo studioso, qualunque persona dotata di un minimo di sensibilità non può che incantarsi, porsi domande, tornare indietro nel tempo, immaginare quel mondo lontano. Siamo in provincia di Brescia, un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1979.
Si tratta di una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo. Inizialmente si contarono qualcosa come 140.000 figure, ma gli studi e le scoperte non si sono mai fermati, e attualmente il numero sfiora le 300.000!
L’arte rupestre in Val Camonica è segnalata su circa 2000 rocce, in 180 località diverse, con una concentrazione particolare nei comuni di Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo, Sonico Sellero e Ossimo.
Attualmente esistono ben otto parchi attrezzati, per chiunque voglia visitare questi luoghi affascinanti…
…meta, come si diceva, di studiosi da ogni parte del mondo, e luogo di incontri e divulgazione scientifica…
…nel manifesto qui sopra ammiriamo la “rosa camuna”, al centro, una delle immagini più rappresentative del complesso…
Le incisioni furono realizzate lungo un arco di tempo lungo addirittura ottomila anni, fino al I Millennio a.C.
Tuttavia, l’attività petroglifica non si esaurì all’improvviso: sono state identificate diverse incisioni che si riferiscono all’epoca romana, medievale e perfino del XIX secolo, ma sono testimonianze in numero assai ridotto rispetto alla tradizione preistorica.
Quasi tutte le incisioni sono state realizzate con la tecnica della martellina, ed in minor quantità tramite graffito.
In questo paesaggio affascinante, una miriade di figure si alternano in una successione apparentemente illogica, ma in altri contesti invece appare evidente un nesso fra le varie immagini accostate.
Si tratta di ideogrammi. Le figure non vogliono rappresentare tanto l’oggetto in se, ma proprio il suo concetto, l’idea che lo rappresenta.
Così, una carrellata di riti religiosi, personaggi bizzarri, scene di lotta o di caccia, e riti che non possiamo interpretare con certezza, abbagliano lo sguardo del visitatore.
Le opere più antiche risalgono al VIII-VI millennio a.C. esattamente qualche migliaio di anni dopo la scomparsa del ghiacciaio che ricopriva la valle. Probabilmente furono realizzate dai cacciatori nomadi che seguivano i branchi di animali da predare. Infatti, fra i soggetti raffigurati ricorrono spesso cervi e alci, animali di grandi dimensioni che rappresentavano per quegli uomini una grande ricchezza. Ma poi ricorrono simboli celesti, animali, armi, arature, file di esseri umani, ed un’infinità di immagini.
Le opere manifestano l’ideale di virilità e di eroica superiorità cui queste genti ambivano. Ricorrono rappresentazioni di duelli, ostentazione di armi, muscoli e genitali. Capanne, labirinti, impronte di piede, scene di caccia, reticoli. Persino composizioni topografiche, risalenti al I millennio a.C.
Questa valle incantata fu riscoperta all’attenzione mondiale nel 1909, ma soltanto 20 anni dopo si cominciò seriamente a studiarla. Oggi, il Centro Camuno di Studi Preistorici è una realtà impegnata a fondo in una ricerca che ancora non è conclusa e promette di aprire ancora orizzonti per la comprensione della Preistoria.
Una realtà che vi consigliamo di seguire sul sito web ufficiale di Val Camonica.
Di seguito, condividiamo i video caricati dagli studiosi sul canale Youtube Centro Camuno Studi Preistorici, che consigliamo a tutti gli appassionati di vedere, e poi seguire successivamente. Si prospetta un canale assai interessante!
(che ringrazia gli amici della pagina facebook del Centro Camuno Studi Preistorici per il permesso accordatoci nel pubblicare le fotografie qui riprodotte, e la preziosa fonte del sito www.Ccsp.it)
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Leave a reply