Les Combarelles è una grotta molto interessante per la storia dell’umanità, in Europa: si trova in Dordogna (Francia), e custodisce una vivida testimonianza della vita degli uomini Cro-Magnon di 13.000-11.000 anni fa. Con oltre 600 incisioni preistoriche di animali e simboli, le due gallerie nella grotta sono state fondamentali per la rivalutazione
delle capacità mentali e tecniche di questi nostri antichi progenitori.
Questa vallata è di un fascino incantevole!
Formata da un fiume sotterraneo, la grotta è lunga circa 300 m (980 piedi) con una larghezza media di 1 m (3,3 piedi).
Utilizzato a lungo come scuderia dai contadini locali che regolarmente trovavano reperti magdaleniani nella grotta (moltissimi utensili in pietra), la cavità e il suo contenuto rimasero non studiati dagli scienziati per un lungo periodo. Fu ufficialmente scoperto nel settembre 1901. L’entrata della grotta e la galleria di destra erano già state scavate da Émile River tra il 1891 e il 1894. L’abate Breuil descriveva 291 disegni suddivisi in 105 gruppi separati: una scoperta che lui stesso definì un “enorme petardo nel mondo della preistoria”.
La datazione al radiocarbonio delle ossa trovate nella grotta indica che la grotta era abitata, come detto, in un periodo compreso fra 13.680 e 11.380 anni fa. Durante quegli uomini produssero centinaia di disegni sulle pareti della grotta sabbiosa. Alcune tracce di tintura suggeriscono che i disegni incisi fossero originariamente colorati.
Gli scienziati hanno identificato 600-800 disegni di animali isolati, alcuni indecifrabili (cunei rivolti verso l’alto), nella caverna. I cavalli appaiono più frequentemente, isolati, in branchi e insieme ad altri animali. Anche le renne sono realizzate con molto realismo, alcune disegnate come se bevessero acqua dal fiume che scorre nella grotta. Altri animali raffigurati sono orsi delle caverne, leoni e mammut.
L’ identificazione di queste incisioni animali, spesso sovrapposte e talvolta di lettura complessa, è tuttavia facilitata dal loro stile naturalistico. Questo naturalismo contrasta con l’assemblaggio eccezionale di 52 figure antropomorfi, più schematiche e di più difficile interpretazione.
Ringrazio di tutto cuore Daniel Vergracht, dal cui profilo Facebook sono riprese queste sue fotografie e le notizie (altre le ho attinte dalla pagina francese di Wikipedia): un pezzo di storia europea come questo merita ogni attenzione e diffusione.
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Leave a reply