Fra i ritrovamenti più importanti dell’antica città di Vaste rientrano le tessere romane, una scoperta unica nel suo genere, che come una macchina del tempo ci riportano indietro di oltre 2000 anni fra i momenti ludici dei conquistatori della città messapica. Si tratta di un gioco, una sorta di “gioco dell’oca” contemporaneo, che accompagnava le pause della vita a Vaste.
Risalgono al II secolo a.C., in piena Età Repubblicana, e furono rinvenute all’interno di una cisterna nel Fondo Sant’Antonio, realizzata in uno dei vani di un edificio dopo la sua distruzione.
Lavorate in osso, le tessere lusorie hanno forma rettangolare, con presa circolare ad un’estremità e foro passante.
Su un lato è inciso un aggettivo, e sull’altra un numero romano.
Ai numeri più bassi corrispondono aggettivi ingiuriosi, a quelli più alti invece termini positivi, come felix o rex.
Se la funzione di tessere da gioco appare evidente, più problematica è la ricostruzione del gioco stesso.
Purtroppo, sono state ritrovate solo queste (sopra), di un totale che pare dovesse arrivare a sessanta tessere.
Si può pensare che le tessere fossero inserite in una sorta di urna e che la loro estrazione avvenisse in seguito ad un lancio di dadi, probabilmente associato a scommesse in denaro.
Secondo un’altra ipotesi, i numeri delle tessere erano collegati alle caselle di una tavola da gioco, sulla quale le pedine dei giocatori procedevano in base ad un lancio di dadi, come accade appunto nell’odierno “gioco dell’oca”.
Bellissima la ricostruzione proposta all’interno del Museo Archeologico di Vaste (sopra)…
…che insieme ad un’esposizione che lo rende uno dei musei più importanti di tutta la Terra d’Otranto, ci permette di vivere la Storia pienamente!
Questo è solo uno dei tesori che il Museo custodisce. Siete tutti invitati a venirlo a scoprire, grandi e piccini!
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