La Grande Resistenza nacque durante il 1500. Il Salento era stato devastato per decenni, per secoli, da predoni, corsari, pirati, turchi. Infine, Carlo V, l’imperatore del Sacro Romano Impero, quello su cui come diceva lui “il sole non tramontava mai”, decise di far costruire una grande muraglia lungo la linea costiera della “terra fra i due mari”. Possenti torri costiere,
che comunicavano l’una con l’altra a vista e con segnali di fumo, che forse non potevano opporre una valida resistenza ad un forte sbarco, ma certamente potevano avvisare le popolazioni dell’entroterra dell’arrivo del nemico e correre ai ripari. Troppo lunga era la sequenza delle violenze, d’ogni tipo, che i salentini avevano subito nel tempo. Troppo lontana la resa dei conti definitiva col nemico storico. “Mamma li turchi!”, era l’urlo lanciato dai testimoni terrorizzati all’apparire di vele straniere lungo l’orizzonte del mare…
In questa incredibile immagine, scattata dall’archeologo Stefano Cortese, incisa su un muro della chiesetta bizantina di San Pietro, a Otranto, si scorge benissimo la bandiera turca, con la mezzaluna al suo interno. Testimonianza del terrore, rimasto indelebilmente “graffito” nel cuore degli otrantini.
Nell’immagine sopra, riprodotta in un affresco all’interno del convento francescano di Maruggio, si vede la storica battaglia dei cristiani contro i turchi sotto le mura di Belgrado, nel 1456. Fu un evento che ebbe importanza forse decisiva per le sorti dell’Europa cristiana, visto che fermò i turchi nel loro passaggio via terra (che vide anche fallire l’avanzata da mare dopo la presa di Otranto). Fu il frate Giovanni da Capestrano, incaricato dal Papa, a guidare la resistenza, insieme all’eroe Janos Hunvadi.
L’aneddoto di un Salento sconosciuto: il funzionamento del sistema delle torri costiere in caso di epidemia e l’olio miracoloso delle ampolline di Sant’Oronzo. Tale sistema, un vero e proprio cordone marittimo, fu ideato ed applicato in tutto il Regno in occasione della peste di Messina del 1743. Gli amministratori della città di Lecce inviarono ai sovrani di Napoli, come protezione dalla peste, due ampolline contenenti l’olio ritenuto miracoloso della lampada che ardeva perennemente nell’altare di Sant’Oronzo in Cattedrale. Il re rispose con una lettera di ringraziamento in spagnolo il cui testo lo stesso anno fu inciso all’interno del Sedile di Lecce e che ancora possiamo leggere (sotto).
Facciamo un viaggio fra le torri costiere del Salento, partendo da est verso ovest, lungo tutta la costa, fra le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Sono poche quelle scomparse, la maggior parte di questi colossi è ancora in piedi, davanti al mare. La seguente galleria è quasi completata, mancano pochissime torri, la lista è in aggiornamento costante.
Torre di Roca Vecchia, Melendugno.
Torre Suda, Racale.
Torre del Fiume Galatena (o Quattro Colonne), la prima delle torri costiere di Nardò.
(galleria fotografica completa ancora in corso di aggiornamento definitivo)
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