Percorrendo un’antica strada, oggi asfaltata, che percorre le campagne olivetate fra Vernole e Melendugno, in direzione Calimera, lungo un asse viario che passa accanto alla singolare pagghiara fortificata che abbiamo visto un’altra volta, si trova un’altra costruzione interessante…
…un edificio immerso fra gli olivi, a pochi metri da quel sentiero, oggi così poco battuto.
Come al solito, non riesco a resistere e balzo fuori dall’auto, avvicinandomi…
…si vede subito che non è una costruzione recente… e poi, sull’architrave d’accesso, spicca una bella iscrizione in latino!
“SI SEGETES SATA TERRA DEDI DABO VINEA VINUM. ET MERITO PRIUS EST EDERE POST BIBERE. AN(N)O D(OMI)NI 1715. Contattato il prof. Armando Polito, mi dice che l’aveva già tradotta: “Se (io) terra seminata ho dato le messi, (io) vigna darò il vino. E giustamente prima c’è il mangiare, poi il bere. Nell’anno del Signore 1715”. L’epigrafe si rivolge direttamente al viandante che la osserva…
…perchè questo è un luogo da viandanti: sulla parete rivolta al sentiero (e solo su quella) ci sono moltissime croci graffite, di varia misura. Sembrerebbe quasi una chiesa! Purtroppo non ho trovato prove per dirlo…
…anche se all’interno, in fondo alla parete sembra esserci la “forma” di un altare mancante. Ma è di certo solo un’impressione. L’ambiente è voltato a botte…
…sulla sinistra c’era un camino, ed uno stipo ricavato nel muro…
…attorno al quale vi è un assembramento di graffiti, di non facile interpretazione…
Accanto a figure di uomini, stilizzati, sembrano ergersi alte vele di navi…
…che non sarebbero una novità, in ambienti frequentati da viandanti…
Le “vele” sono diverse…
… e si ripetono, accompagnate da qualche omino.
Sulla parete destra invece, un crollo mostra una scala che porta al terrazzo. Un edificio che non è così semplice come le classiche pagghiare…
…che si affacciano anche poco distanti, di fronte. Un piccolo luogo di storia minima rurale che mi ha allietato la consueta passeggiata domenicale nelle nostre campagne!
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