L’insediamento rupestre di Visciulo custodisce una delle numerosissime realtà del territorio di Matera che il grande studioso Cosimo Damiano Fonseca definisce il fenomeno della “civiltà rupestre”. Nella città e lungo le gravine del Parco della Murgia Materana si contano, infatti, circa 150 chiesette scavate nella roccia. Un panorama che non ha uguali, in Italia, e che lo rende unico!
Un tempo questo territorio faceva parte della storica provincia di Terra d’Otranto, ed infatti lungo tutto questo territorio, fra l’estremo sud del Salento fin qui in Basilicata, sorse nel medioevo una piccola “Cappadocia rupestre”, fonte di vita ed economia per le città “normali”.
Condivido il reportage fotografico dell’amico Gianluigi Vezoli per veicolare ovunque la bellezza di queste costruzioni, la perizia con cui furono realizzate, la meraviglia del paesaggio naturale circostante.
Splendida la scalinata ricavata nella roccia, che portava gli abitanti del villaggio fino all’acqua del fiume.
La chiesa era ovviamente il fulcro, il faro della comunità…
…incastonata in un paesaggio da fiaba!
Da ovunque lo si guardi, il villaggio è estremamente suggestivo!
Sentieri creatisi sul banco roccioso affiorante congiungevano i vari settori dell’insediamento, fra loro e con le vie di comunicazioni con l’esterno.
Oggi qui, regna una pace sovrana… ma non doveva essere molto diverso, secoli fa.
Alcune tombe scavate nella roccia affiorano oggi alla vista.
Ovunque, la parete rocciosa è stata scavata, e adattata ad ambienti di servizio e abitazioni.
Bellissima questa croce, ricavata dal banco tufaceo. Il sacro faceva parte della vita quotidiana.
Anche gli animali vivevano con gli uomini: qui c’è una mangiatoia per pecore e animali da pascolo.
Ogni ambiente vissuto, aveva nicchie scavate nella parete, che servivano da alloggio alle cose più disparate.
Questi ambienti furono certamente vissuti fino al Novecento, e ancora riadattati alle esigenze dei pastori e contadini che qui alloggiavano.
L’architettura sacra era la più perfetta, e rivela le qualità inaspettate di maestranze oggi sconosciute, di cui non è rimasto nome di alcuni scalpellino o cavatore.
Questo tempio sacro emana ancora oggi l’aura che aleggiava secoli fa, qui dentro, e nel cuore dei fedeli…
Una bellezza che rende onore alla fatica di chi ci lavorò, che strappò in maniera così perfetta alla roccia informe queste fulgide linee architettoniche, che nulla hanno da invidiare alle cattedrali più blasonate!
Gianluigi Vezoli ringrazia sentitamente Francesco Foschino e Raffaele Paolicelli, ottimi anfitrioni e guide, che lo hanno allietato nelle sue visite agli splendidi siti rupestri di Matera.
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