Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Lo Stendardo di Ur

Lo Stendardo di Ur

I Sumeri sono considerati fra le prime civiltà organizzate in forma urbana della storia dell’Umanità. Erano stanziati nella Mesopotamia meridionale, nell’odierno Iraq.

Vissero qui fra il IV e il III millennio a.C. Inventando una loro particolare forma di scrittura. Ur era la loro capitale. Fra l’immenso patrimonio archeologico che ci è giunto della loro storia vi è il cosiddetto Stendardo di Ur. Fu ritrovato in una tomba reale datata al 2500 a.C. ed oggi è conservato al British Museum di Londra. È composto da quattro pannelli lignei decorati: due facciate principali rettangolari e due più piccole trapezoidali, poste lateralmente. Probabilmente usato come oggetto di devozione che poteva essere portato in processione, oppure come oggetto votivo collocato in un tempio in cui, su uno strato di catrame, sono incastonati lapislazzuli, conchiglie, pietre di calcare rosso e madreperle bianche. Per i temi descritti, i due pannelli principali sono detti “della pace” e “della guerra”. Su entrambe le facce principali la figurazione si sviluppa su tre registri, separati da fasce orizzontali ornamentali. Il re è riconoscibile per le maggiori dimensioni con cui è raffigurato. La successione regolare delle figure non esclude un’idea di movimento. Il Pannello della pace, diviso in tre livelli che si leggono dal basso verso l’alto, rappresenta un banchetto e una processione alla presenza del re. Nel registro superiore il re, raffigurato di dimensioni maggiori siede di fronte a altri sei commensali seduti, attorniato da cortigiani, danzatori, un coppiere e un arpista. Nei registri inferiori è raffigurata una processione di cortigiani e contadini, commercianti e artigiani che portano animali, doni e vivande. Questo lato dello stendardo risulta importante per la storia della musica in quanto è rappresentato un arpista accompagnato forse da una cantante. L’arpa suonata dal musico è identica a quelle rinvenute nel Cimitero reale di Ur. La raffigurazione sul lato opposto, detto Pannello della guerra, mostra l’esercito, con la sua fanteria, i carri e i cavalli, e in generale la casta militare e probabilmente degli schiavi dediti ai servizi di supporto. Il re è rappresentato nel registro superiore ed è visibilmente più alto dei soldati semplici, proprio a determinarne il ruolo. Come nel caso dell’arazzo di Bayeux siamo di fronte ad un’opera che ci trasporta visivamente indietro nel tempo, meglio di ogni libro di Storia, davanti ad una civiltà così tanto lontana da noi. E’ una meraviglia che solo l’arte ci ha regalato, nel tempo. Come un viaggio, alla riscoperta di noi stessi.

ALESSANDRO ROMANO (chi sono)

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