Fra le meraviglie di Ugento, grande città messapica, il visitatore non può evitare di scoprire la collezione archeologica “Colosso”, custodita nell’omonimo palazzo e creatasi nel XIX secolo, ad opera di una famiglia illuminata, cominciata dal Barone Colosso e proseguita da Adolfo, altro illustre ugentino doc.
Questo preziosissimo scrigno della storia di questa città è custodito ora dagli eredi di famiglia, Luigi e Massimo, in una collezione privata resa fruibile grazie alla loro disponibilità ed al Sistema Museale Ugento.
Fra i reperti più celebri, resta il capitello su cui montava la celeberrima statua dello Zeus, ora esposta nel Museo Archeologico di Taranto.
I reperti del Museo sono databili dal VI secolo a.C. all’età ellenistica e consistono soprattutto in ceramiche indigene, come le tipiche trozzelle, un vaso che caratterizza la cultura messapica. Ma ci sono anche opere di importazione greca, che stanno a testimoniare come i contatti che avevano gli indigeni col resto del Mediterraneo fossero intensi.
Bellissima la riproduzione di un telaio tipicamente messapico!
Nella collezione sono presenti anche diverse epigrafi, alcune difficilmente leggibili, reperti scultorei, alcuni risalenti alla fine del IV sec. a.C ed un torso maschile in pietra.
Caratteristici anche i maialini, che ritroviamo spesso nelle città messapiche, da Egnazia a Oria fino al capo di Leuca.
La collezione vanta in tutto 794 reperti, che vanno dal VI sec. a.C. all’età altomedievale, a cui si aggiungono anche esemplari di età moderna quali armature, armi e palle di cannone, che la rendono ancora più interessante!
Ricchissima pure la collezione delle monete…
…insomma, chi viene a Ugento in cerca di grandi suggestioni dal Passato, non resterà deluso!
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Grazie per questo sito! siete incredibili 🙂
Grazie per questa interessante lettura!
Bellissimo e interessante! Ho visitato il bel museo archeologico di Ugento, ma non il Colosso. Ci dovrò ritornare. Vi vorrei segnalare una visita alla casa-museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano, di cui sono un collaboratore. Non rimarreste delusi!
Carissimo Enzo, non vedo quel Museo da quasi 10 anni e da tempo pensavo di farci di nuovo un reportage fotografico: puoi mettermi in contatto tu? Ci tengo tanto! Grazie!