Il mio amore viscerale per tutto quanto rappresenta il passato di questa terra non poteva evitare una tappa nell’ultimo sito archeologico che si è rivelato il restauro dello storico Teatro Apollo, a Lecce. Un’occasione che non solo ha visto il ripristino, dopo decenni, di una fetta della storia della comunità leccese moderna, ma ha riportato alla luce le sue tracce più antiche.
Il risultato è il più piccolo dei musei leccesi, ma non per questo meno interessante, almeno per chi cerca di riunire insieme i tasselli cruciali della ricostruzione storica di questo territorio, come è per la locale Soprintendenza e i suoi studiosi.
L’esposizione si trova proprio all’ingresso del Teatro Apollo, al piano superiore, e gli appassionati che verranno a vederla potranno associare la visita a quella dei sotterranei, dove sono emerse murature forse addirittura messapiche, e tutta una serie di evidenze molto interessanti (vedi qui).
Fra i reperti provenienti dalle sepolture che sono state scoperte e indagate, unguentari e collane, e una statuetta molto bella…
…datata fra I e II secolo d.C.
L’esposizione è accompagnata da una serie di ricchissimi pannelli, illustrati con sapienza anche grafica da parte della Soprintendenza, che ha documentato lo scavo con diverse fotografie…
…che restituiscono appieno lo stato dei luoghi.
Fra i reperti, una serie di cocci di ceramica che viene datata a partire dal XIII secolo in poi…
…che dimostrano quanto fosse viva e attiva la città di allora.
Fra gli altri oggetti, orecchini in lega di rame, terminali di lacci per il serraggio delle vesti, vaghi di collana in osso (sopra).
Precisa e puntuale la documentazione che raffigura i numerosi ritrovamenti di monete.
Chiudiamo con l’immagine di una piccola tomba che ospitava il corpo di un bambino. Ora possiamo, con l’immaginazione, tornare indietro di duemila anni e poter “vedere” la vita, ed anche la morte, dell’antica città di Lecce, nel passaggio della sua storia fra i Messapi e i Romani, il Medioevo e gli Aragonesi.
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Grande Alessandro, quando si ha un’interesse spunta sempre il tuo meraviglioso scrigno magico. Grazie!
Un abbraccio, Luigi!