Lungo la meravigliosa costa di Gallipoli, perla nella perla è incastonato il Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo”, uno scrigno che nessun turista può lasciarsi sfuggire! L’area protetta è stata istituita nel 2006 ed ingloba l’isola di S. Andrea, che sorge su una superficie calcarea piatta ad una altezza media di circa 2 metri sul livello del mare.
Il suo profilo rende inconfondibile lo skyline del viaggiatore che entra nella “città bella”, come la chiamavano gli antichi Greci…
Le coste rocciose della piccola isola presentano “habitat prioritari”, come le caratteristiche steppe salate di salicornia …
Questo piccolo avamposto naturale della città nello Jonio, oltre a fare da sede al prezioso faro per i naviganti ed i pescatori gallipolini, ospita una numerosa colonia del Gabbiano Corso, di grande interesse internazionale, una specie endemica del bacino del Mediterraneo.
L’areale del Parco si estende a sud della città, e comprende ambienti veramente peculiari…
…che fanno di questo paesaggio un variegato e pregevole habitat ricco di biodiversità…
…si può incontrare, come detto, la pseudo steppa, ma anche la classica macchia mediterranea e ambienti umidi ed acquitrinosi. Diverse specie di flora dipingono il paesaggio, come il corbezzolo, l’alaterno, l’erica arborea, la ginestra spinosa, il mirto, il lentisco, l’asparago selvatico, il rosmarino, il timo, il lentisco, varie specie di orchidee, fra cui la rarissima orchidea italica. In prossimità del canale Li Foggi si registra la presenza della rara Ipomea sagittata. Interessantissima inoltre l’avifauna acquatica, che si può osservare durante le migrazioni stagionali. Anche il Cavaliere d’Italia è stato avvistato, qui!
Ovviamente, alcuni tratti del litorale sabbioso sono meta dei bagnanti… umani!
Spingendoci verso Punta Pizzo il panorama si fa più “selvaggio”. E’ il panorama che richiama alla mente il romanzo del celebre filosofo salentino Luigi Corvaglia (“Finibusterre”): dato alle stampe negli anni ’30, racconta in toni assolutamente realistici il paesaggio salentino, in questo caso gallipolino, ed in particolar modo la fantomatica “masseria La Caina”, dove è ambientata la casa del protagonista. Un bunker, ricordo del clima della Seconda Guerra Mondiale, ci precede sulla via verso la storica Masseria Pizzo…
…una dimora seicentesca, costruita nel triste periodo delle incursioni turche nel Salento…
…contro le quali era ben preparata, come dimostra ancora la caditoia rimasta su un lato…
Oggi questa struttura è tornata alla vita diventando luogo di accoglienza, ben collegato alla torre costiera che prende il suo nome…
…rimasta anch’essa intatta, nella sua forma originaria.
Da qui si domina tutta la meravigliosa baia a sud di Gallipoli…
…un sogno, per chiunque ami la Bellezza!
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