I piccoli borghi del Salento conservano ancora la capacità di sorprendere il visitatore che ci capita per la prima volta, proponendo a raffica una lunga serie di suggestioni di vario tipo. E’ il caso di Pisignano, ridente frazione di Vernole, adagiata su un territorio fertile, abitato fin dalla preistoria, come vedremo in seguito.
Il casale di Pisignano comincia ad essere nominato nelle fonti storiche a partire dei Normanni, intorno al 1115, ma è con la fine del Medioevo e l’arrivo della nobile famiglia dei Severino che il borgo si arricchisce di notevoli elementi architettonici, tutti orbitanti attorno al palazzo baronale Severino Romano.
Diamo uno sguardo allora a questa sontuosa dimora signorile, dotata di ogni comfort e ricamo barocco. La facciata è impreziosita da una monumentale balconata…
…sorretta da mensoloni decorati ad arte, con faccioni apotropaici.
Il portale presenta ai suoi lati due animali mitologici, in forma di donna-sirena.
La pietra leccese consumata dai secoli non fa che arrecare loro ancora più fascino.
Entriamo nel palazzo, che oggi è adibito ad uso culturale. Ospita infatti diversi eventi che animano la cittadina. Il giardino è veramente sontuoso, malgrado l’abbandono.
L’edicola in fondo al pergolato…
…e il pozzo ad uso di lavandaie e servizi vari.
Lo stemma nobiliare fa bella mostra di se…
…di fronte al pozzo monumentale.
Nell’atrio del palazzo, sulla sinistra, ci accoglie questo pregevole portale, da cui si accede al piano nobile. Ed è sulla scalinata che porta al piano superiore che riscontriamo una caratteristica di questo palazzo…
Due rampe di scale interamente graffite. Da numerosissimi disegni, con date di diversi secoli a partire dal 1600, che illustrano le scene ed i personaggi più strani. Anche altri palazzi nobiliari del Salento nascondono graffiti, come a Muro Leccese o Tricase, ma li ritroviamo sempre nelle prigioni, lasciati sicuramente da detenuti. In questo palazzo i segni sembrano essere lasciati dai suoi stessi abitanti, e proprio sul piano nobile.
Ci sono diverse navi, di diversa fattura, ma qui sopra pare anche una specie di folletto…
…altri personaggi, ancora più difficilmente decifrabili…
Sopra, persino una figura realizzata “punteggiando”…
…e quest’altra, invece, che pare raffigurare una sorta di automobile, munita di ruote…
Inoltre, tutta la grandissima parete è tappezzata di iscrizioni, ben circostanziate, persino firmate.
La chiesa matrice, dedicata a Santa Maria Materdomini, risale addirittura al 1100. Nel corso dei secoli ha subito qualche rimaneggiamento, ma conserva ancora diversi motivi d’interesse.
Questo bellissimo altare ospita la statua della Madonna che viene portata in processione, ed anche un affresco cinquecentesco, molto ben fatto.
L’esterno della chiesa nasconde alcuni graffiti. Sopra vediamo una figura che richiama quella già vista all’interno del palazzo baronale, il folletto…
…e qui sopra vediamo due figure, uomo e donna, che paiono danzare. L’uomo pare anche brandire una spada…
Un’ariosa piazzetta ospita due cappelle ed il Menhir Materdomini, il più alto della zona, testimonianza dell’antica frequentazione di questo territorio.
Qui sopra siamo all’interno della seicentesca cappella di Santa Severina.
La barocchissima cappella della Materdomini, costruita nel 1700. Conserva ancora il pavimento maiolicato.
Una visita in questo borgo immerso nella quiete non può che allietare lo spirito e la curiosità di qualunque viaggiatore!
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