Santa Maria del Romitorio, un nome inusuale per una chiesa, un luogo altrettanto insolito, una torre del periodo federiciano che ci riporta alla Brindisi del grande imperatore Federico II, che qui attese la futura moglie da Gerusalemme istituendo un palio a Oria.
Siamo nel complesso adiacente alla cattedrale brindisina, il vescovato, dell’edificio duecentesco di forma quadrangolare spicca questa bifora…
…infatti le bifore con archetti trilobati le ritroviamo a Castel del Monte e al Castello di Gioia del Colle, e sono proprie del XIII secolo.
La torre divenne chiesa all’inizio del XVIII secolo. Sul Romitorio dei vescovi (la parola indica un luogo solitario dove i fedeli si ritiravano in solitudine per pregare) quasi non ci sono notizie storiche, si sa per certo che fu voluto dall’arcivescovo Barnaba de Castro (1700/1707). Gli affreschi risalirebbero proprio a quegli anni. Qui sopra notiamo alcune scene della vita di Maria, la Natività, la Vergine con Cristo, la presentazione al Tempio, l’Incoronazione di Maria…
…fra i dettagli che decorano le grandi pareti, alcuni animali reali e creature mitologiche come la sirena a due code…
…poi altri pannelli, l’Immacolata, la presentazione al Tempio, la Visitazione, la Natività, l’Annunciazione, lo Sposalizio della Vergine…
Spettacolare è il Giudizio Universale, un tema che in Salento lo riscontriamo anche in altri luoghi, sempre a Brindisi nella Madonna del Casale, ma poi anche a Soleto, nella chiesa di Santo Stefano, o Galatone, nella chiesa Maria SS. Assunta.
Il Giudizio Universale è rappresentato proprio in controfacciata…
…ed è di grande impatto immaginifico…
…i dannati all’inferno sono resi in maniera dantesca!
Qua e la nella chiesa si vedono anche immagini marine, creature del mare, o mestieri del popolino…
…che contribuiscono a lasciare nel visitatore un effetto visivo che resta nell’immaginazione. Uno dei tanti tesori storico artistici custoditi dalla Curia brindisina, che con amore li protegge e li tramanda alle future generazioni.
(fonti: il sito web di Brundarte e lo studioso Antonio Mingolla)
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