L’uso di lasciare segni è insito nell’uomo fin dalla Preistoria, non sappiamo quanto consciamente questi uomini lo abbiano fatto proprio ad uso dei posteri, certamente sono una testimonianza che ci riporta indietro nel tempo. Anche i graffiti del Salento, terra cruciale di passaggio, sono molto interessanti, ed in parecchi casi troviamo intere epigrafi che riportano frammenti di Storia.
Per esempio, a Cursi, in piazza Pio XII e sulle mura della chiesa matrice, ci sono graffite frasi drammatiche…
…che testimoniano i momenti difficili della comunità…
…come quando, nel ‘700 si “moriva di fame e di sete”…
…”nell’anno 1606 et 1607 fu carestia grande che si moreva di fame”…
…sono proprio lì, ancora sotto gli occhi di tutti, nel cuore del centro storico, la gente oggi ci passa davanti e non se ne accorge nemmeno. Passando veloce indaffarata, mi getta addosso uno sguardo curioso, quasi sospettoso, mentre osservo interessato una semplice parete…
Il segno qui sopra, non sono proprio riuscito a decifrarlo…
…mentre qui sopra dovrebbe essere un’epigrafe cinquecentesca, che riporta le quotazioni del grano, dell’orzo e le merci che ci si scambiava nella piazza…
…e qui, uno dei “fiori della vita” più belli che ho mai riscontrato nelle mie passeggiate!
Qui siamo a Vernole, presso la colonna settecentesca di Sant’Anna, ricolma di graffiti…
…fra cui spicca questa bellissima nave, sospinta dalle sue vele spiegate…
…ma la cosa curiosa sono gli animali che sopra essa sono riprodotti… sembrano cavalli, sopratutto…
…cavalli senza sella, lanciati al galoppo. Forse non tale come i luoghi misteriosi che abbiamo già documentato, ma conserva anche questa guglia un suo fascino.
Bellissima la nave riprodotta sulle mura della chiesa matrice di Giuggianello… dopo quella che ho riscontrato recentemente sul molo di Adriano a San Cataldo, ho gli occhi pieni di vele!
…mentre l’interno del palazzo baronale di Pisignano conserva un’intera scalinata verso il piano superiore ricoperta di graffiti, molti dei quali anche illeggibili, ma questo qui sopra ci pare proprio insolito: sembra raffigurare una sorta di carro, con delle persone al suo interno. Sotto si intravedono le ruote. I personaggi sembrano discutere animatamente fra essi… pagherei per ascoltare cosa dicevano!
Le pareti della chiesa matrice di Sternatia mostrano invece una preziosa epigrafe, purtroppo in parte rovinata, che ricorda il più grande terremoto del Salento, quello del febbraio 1743, che tanta suggestione dovette lasciare nelle genti… ma questa, come si dice, è un’altra storia!
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Buongiorno Alessandro,
vorrei dirle che con molta probabilita’ quello che le fice essere il piu bel fiore della vita era la pietra di meridiana, si vede il foro centrale per il ferro e i numeri incisi che indicano le ore. Una volta caduta la parete dell’immobile dove era collocata per funzionare da orologio l’avranno, come consuetudine, riutilizzata per fare altro… basamenti o altre pareri. Complimenti per la sagace passione per il passato. Ina
Grazie per le sue parole!
Alessandro sei grande,continua nelle tue ricerche interessantissime, prima o poi qualcuno ti darà una mano per l’interpretazione dei graffiti. Buon lavoro
Grazie Giovanni! Tutto e sempre solo per amore di questa terra!