Specchia, incantevole cittadina situata su una collina che domina la piana circostante, è universalmente nota come uno dei Borghi più belli d’Italia. La sua storia comincia nel Medioevo, intorno al IX secolo, quando un primo insediamento crebbe qui di numero per via della sua posizione, e per la relativa lontananza dal mare, da cui proveniva il pericolo dei predoni. Ma certo la civiltà nacque molto prima, forse già in epoca messapica. Sicuramente un certo grado di sviluppo lo portarono gli emigranti greci che si stanziarono nel Salento già dall’VIII secolo, portando con sè la propria storia. A Specchia si possono vedere ancora oggi i segni di questo passaggio.
Questi sono i ruderi della chiesa di San Demetrio. Oggi resta ben poco di questa struttura, ricadente in proprietà privata, ma proprio per questo, in questo caso, si è potuto salvare quanto era rimasto ai millenni. San Demetrio era un santo tipicamente greco.
Un monumento che invece si può godere nella sua interezza è la chiesa di Santa Eufemia, splendida testimonianza di quella cultura bizantina di cui si scriveva prima.
Costruita durante il dominio bizantino del Salento, durante il IX secolo, presenta l’abside rivolta a oriente, proprio come era l’uso greco. E diversi particolari architettonici che la rendono “orientale”, come la finestrella a croce greca…
L’interno presenta delle colonne monolitiche, che un tempo reggevano il tetto in legno della chiesa primitiva. Purtroppo non è rimasta traccia degli affreschi che certamente decoravano il tempio.
La chiesa è situata fuori il borgo, in un’amena campagna, diventata un bellissimo parco ad uso dei cittadini e i visitatori. Ma le campagne di Specchia custodiscono altre sorprese. Inerpicandoci sul fianco di una collinetta, scopriremo un’antica via carraia, che ad un certo punto diventa lastricata. Alcuni dicono risalga ad epoca romana, ma più probabilmente siamo nel Medioevo.
Era un importante tracciato viario, che portava i pellegrini fino al Santuario di Leuca…
Noi ci fermeremo molto prima, ad ammirare i resti del Monastero di Sant’Angelo, situati in poetica decadenza fra gli olivi che cingono Specchia…
Da notare una nicchia, posta come un’abside nella parte posteriore di un ambiente, diroccato, che presenta delle decorazioni a rilievo…
Ma ora entriamo a Specchia. Il suo disegno, visto da fuori, è molto bello…
Questa è Specchia vista dall’alto della torre più alta del suo “castello”, Palazzo Risolo.
Entrando da Porta Lecce si incontra prima la chiesa dell’Assunta.
La pietra, vista al tramonto, risalta il suo colore dorato…
Proprio di fronte a questa chiesa, all’angolo di una casa privata, è posta questa epigrafe, dedicata ai viaggiatori ottocenteschi, ma anche a quelli di oggi.
La chiesa e il convento dei Francescani Neri risalgono ai primi anni del 1500, ma questo edificio presenta caratteristiche gotiche, e una serie di sorprese interessanti all’interno.
Da ammirare le volte della chiesa…
L’affresco che rappresenta San Francesco d’Assisi che riceve le stimmate da Gesù Cristo.
Qui sopra la cripta ipogea, sostenuta da 36 colonne. L’ambiente presenta tracce di affreschi bizantineggianti.
Qui siamo all’interno della cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria. Un tripudio di immagini, colori, scene, che riportano il visitatore indietro nel tempo…
Specchia ha sempre avuto un’antica tradizione con la produzione di olio d’oliva, infatti nel borgo antico si possono ammirare diversi frantoi ipogei, anche abbastanza grandi, a testimonianza del proprio passato.
Le case bianche del centro storico paiono riportare il turista ai borghi della Valle d’Itria.
L’imponente palazzo Risolo era la residenza del feudatario. Oggi è sede di eventi, posto com’è nel cuore vitale della cittadina.
Una visita a Specchia, in tutte le stagioni, vista la grande presenza di strutture di accoglienza e di ristorazione tipica, non delude mai il turista che si inoltra fra queste poetiche colline.
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Specchia, fra i Borghi più belli d’Italia
Leave a reply