Il favoloso lontano Oriente è nel mito di ogni viaggiatore occidentale, fin dai tempi dei Greci, i Romani, per non parlare poi di Marco Polo! La nostra Sirena ci accompagna oggi in Thailandia, offrendoci uno splendido spaccato della vita minima, dell’arte e della storia di questo antico Paese. Dove la società umana, ci confermano gli archeologi, fondò le prime comunità già nel Paleolitico.
Circa 40.000 anni fa. Da allora, il suo sviluppo non ha avuto più soste, arrivando a toccare vette altissime di arte e architettura, influenzata dalle civiltà circostanti, quella Indiana in primis, ma anche quella Cinese, ed il Buddhismo ha attecchito profondamente nei cuori di questa gente.
La navigazione in barca sul Mae Kok, fino a Ban Ta Ton, ci porta nel piccolo villaggio di KAREN, sulle colline ubicate nei pressi del confine con il Myanmar…
…dove si incontrano le solari “donne giraffa”, dal sorriso contagioso…
Le donne della tribù dei Padaung (originarie del Tibet, trasferite nell’ex Birmania e infine stabilite in Thailandia dalla metà degli anni ‘90 grazie ad un progetto le protegge) sono note per la forma allungata del collo…
…un aspetto scaturito dall’inseguimento di un antico canone di bellezza, legato ai numerosi anelli di metallo indossati, per tradizione, dall’età di 4/5 anni…
… essi sono avvolti anche a ginocchia e caviglie, e possono pesare dai 3,5 ai 5 kg…
In questo luogo incantato, avvolto dalla vegetazione primordiale, sembra di stare fuori dal mondo!
L’innocenza dei bambini si fonde con la saggezza dipinta sui volti degli anziani…
Qui possiamo osservare il lavoro artigianale di questa gente, i loro semplici telai, i gesti secolari di mille vite passate…
…ma anche il loro letto… la casa di legno… le sculture…
Nella grande foresta circostante, dove ricade l’ELEPHANT NATURE PARK, è possibile avvicinare gli elefanti ed interagire con questi bellissimi esemplari…
… come bambini, i visitatori si ritrovano a fare il bagno, giocare a palla, sollevare tronchi di alberi, insieme a questi intelligentissimi pachidermi…
Il rapporto dell’uomo con questi straordinari animali, che aiutano l’uomo da sempre, è diventato una simbiosi affascinante…
Nei pressi, una splendida coltivazione di orchidee, un allevamento di farfalle, i laboratori del villaggio di Sankamphaeng, i tipici ombrellini colorati di carta, lasciano ammirati i visitatori…
Il Regno Lanna, situato nella sezione settentrionale dell’attuale Thailandia, ha dominato dal XIII al XVIII, con capitale CHIANG MAI, una grande città di circa 600.000 abitanti…
…divenne uno stato vassallo birmano nel 1558. L’evento scatenò una lunga lotta tra i Birmani ed i Siamesi di Ayutthaya per il controllo del territorio…
Distrutta nel 1767 la città, Re Taksin, del nuovo regno siamese di Thonburi, ne fece un avamposto per le incursioni nel Siam settentrionale. A Chiang Mai ricade il Pra That Doi Suthep.
E’ un’occasione per immergersi anche in questa realtà…
…il Buddhismo ha letteralmente plasmato i templi di questa nazione…
…dove tutto luccica d’oro e serenità…
La sfilata dei turisti davanti alle statue della divinità…
Tuttavia, il Buddhismo non ha trionfato sempre: l’Impero Khmer, nato nell’odierna Cambogia, si espanse ai danni dei principati Dvaravati, e conquistò una buona parte del territorio dove adesso c’è la Thailandia, diffondendo in quel periodo l’Induismo.
Poi venne una grande migrazione di popoli Tai, dalla Cina…
Il dibattito sulla provenienza di questi popoli è ancora in corso.
Pare che essi provenissero da un’area che oggi appartiene alla regione cinese del Guangxi…
Sotto la spinta di altre popolazioni provenienti da nord, nel I millennio i tai avrebbero poi cominciato un processo di migrazione verso sud…
Nel corso dei secoli successivi si sarebbero stabiliti in tutta l’Indocina del nord…
Una delle prime etnie di queste popolazioni furono i tai yuan, che diedero poi vita alla attuale Thailandia del nord, nel 638…
… il potente regno Lanna, nacque alla fine del XIII secolo…
Altre stirpi tai si stanziarono nel bacino del Chao Praya, nel centro dell’odierna Thailandia.
Successivamente fiorì la raffinata cultura siamese, che ebbe comunque influssi dalle arti indiane e khmer…
… fu nel 1511 il primi contatto con i navigatori europei…
Sembra incredibile, ma uno studio ha proposto un calcolo sorprendente: pare che Ayutthaya fosse attorno al 1700 la più popolosa città del mondo con circa un milione di abitanti!
La città arrivò ad occupare diversi sultanati islamici della penisola malese, arrivando a conquistare anche zone della Cambogia, e ancora più a nord…
…e solo nel 1767 fu espugnata e rasa al suolo dai birmani. Ebbe così fine il suo regno, a 417 anni dalla sua fondazione.
La complessa storia della Thailandia emerge attraverso la visita ai suoi parchi storici, come quello di SUKHOTHAI (primo regno thai), che letteralmente significa “Alba della Felicita”…
…che è quello dove siamo giunti ora, con questa sfolgorante carrellata fotografica…
E’ stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO da circa trent’anni.
Comprende, in un’area di 5 km, quattro grandi stagni all’interno della zona circondata dalle vecchie mura ed oltre 70 siti, tra cui i templi Nang Phaya, Maha That, Si Sawai e Sra Sri & Tra Phang Tra Klian.
Tutto è monumentale e grandioso!
Per rendersi conto della monumentalità di tutto il complesso, si osservi il disegno sotto, che ne riduce l’intera architettura in un colpo d’occhio…
…e ancora non rende bene l’idea!
Gli stagni circostanti ne esaltano la silhouette…
…alberi giganteschi tengono fermo il suolo…
…un complesso che lascia gli occhi spalancati!
Ed eccoci ad un’altra affascinante tappa del viaggio: AYUTTHAYA…
…circondata da 3 fiumi (uno è il Chao Phraya che attraversa Bangkok) e numerosi canali…
… è l’antica capitale del Regno del Siam.
Fondata nel 1350, a metà strada tra Cina, India e Malesia, costituì un potente impero basato sugli scambi commerciali (legno, in particolare teak, avorio, pelli e seta) con Europa, Cina e Giappone. Distrutta dai Birmani nel 1767, i suoi abitanti si trasferirono a Thonburi (poi diventata Bangkok).
La suggestiva passeggiata fra le rovine del museo a cielo aperto, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1981, consente di ammirare i templi di Mongkol Borphith, con il Buddha di bronzo alto 12,45 metri…
… quelli di Phra Sri Sanphet (con l’imponente stupa contenente le ceneri di vari re del Siam) e di Chai Wattanaram (luogo sacro dove il sovrano ed i suoi successori eseguivano le cerimonie religiose).
Qui, una ricostruzione in plastico consente di avere una visione d’insieme…
Un viaggio in Thailandia (nome dal suggestivo significato di “terra libera”), consente di scoprire le varietà paesaggistiche in contrasto con l’intensa e caotica vita della capitale, apprezzare le pratiche e tecniche spirituali religiose, la cortesia e garbata ospitalità, il sorriso travolgente, le distese dei campi coltivati (a riso, soia, tabacco, granoturco), le antiche culture e tradizioni (tra cui i sapori della cucina, i coloratissimi mercati, gli affollatissimi mezzi di trasporto, le danze, i prodotti artigianali, la coltivazione di orchidee.
A 15 chilometri dalla città di CHIANG RAI (circa 1.300.00 ab.), ricade il Wat Rong Khun (noto come Tempio Bianco), un edificio di recente realizzazione (1997), al contempo buddista ed induista.
Realizzato completamente in gesso bianco e specchietti (riflettono il sole e creano giochi di luce), è un contenitore museale privato e non ospita monaci.
Uno dei due principali fiumi della Thailandia è il Chao Phraya, che si forma nel centro-nord del Paese, scorre verso sud, bagna Bangkok prima di gettarsi nel Golfo di Thailandia e alimenta una fitta rete di canali, usati per irrigare le innumerevoli risaie. Molto affascinante e divertente è il caotico e caratteristico MERCATO GALLEGGIANTE DI DAMNOEN SADUAK, dove le canoe sono bancarelle a remi trasformate in piccoli negozi fluttuanti carichi di merci (frutta, verdura, pentole colme di zuppe, spiedini, uova), che hanno consentito di scattare centinaia di fotografie, allo scopo di cogliere i volti segnati dal tempo dei “nocchieri”.
A BANGKOK (città metropolitana e caotica di circa 7.000.000 di abitanti) ricadono importanti templi buddisti, tra cui il Wat Pho (contiene la statua, lunga 36 metri e alta 16, del Budda sdraiato), noto oltre che per l’imponente bellezza, anche per aver dato vita alla prima scuola di massaggio thai.
Il Wat Suthat, visitato in un giorno in cui i novizi sostenevano gli esami di accesso alla piena ordinazione monastica, o preparavano amuleti da regalare alla comunità nell’ultimo dell’anno, è famoso per i suoi magnifici affreschi e la maestosa statua dorata del Budda proveniente da Sukhothai. Il Wat Benchamabopit, inoltre, un meraviglioso tempio costruito con il marmo bianco di Carrara, non solo ospita 53 statue di Budda in diversi stili e posizioni, ma altresì custodisce le ceneri di re Rama V che fece costruire il tempio. Il più sacro edificio buddista di tutto il Paese è, tuttavia, il Wat Phra Kaew (una delle quattro aree in cui si divide il Palazzo Reale di Bang Pa In), complesso che ospita una serie di edifici di varie forme architettoniche e dimensioni, tra cui il Phra Ubosot, dove è esposta la piccola statua del Budda di Smeraldo, custodita sotto teca di vetro, con la testa interamente di smeraldo ed il corpo di giada.
Un viaggio così denso e colorato merita una visita reale!…
…per questa, che ho fatto virtualmente insieme a voi, ringrazio la cara amica Adele Quaranta, profonda indagatrice, esploratrice di genti e di culture, anche lontane, grazie alle cui informazioni e fotografie ho potuto pubblicare questo piccolo grande affresco di una Nazione!
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