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La chiesa rupestre di S.Stefano a Castellaneta

Il microclima temperato che caratterizza le gravine Pugliesi, sorta di canyons scavati nella calcarenite, ha favorito, soprattutto nel periodo medioevale, lo sviluppo dell’habitat in grotta e la nascita di una vera e propria cultura rupestre dedita alla coltura e all’allevamento. Le gravine erano infatti ricche di acqua che favoriva la crescita di erba e di piante, già disponibili, quindi,

per fornire...

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La cripta della Candelora a Massafra

“È come una caccia al tesoro scendere lungo il declivio della gravina” o inoltrarsi tra le case del centro, arroccato sulla rupe,” per andare alla scoperta dell’habitat rupestre della Gravina di San Marco a Massafra (Taranto). L’habitat è un affascinante complesso di villaggi, grotte e chiese, adagiate lungo le pareti della gravina, dove si conservano imponenti testimonianze

della frequentazi...

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La cripta di Santa Margherita a Mottola

Nel territorio comunale di Mottola (Taranto) sono presenti molte tracce di una poco nota tipologia insediativa: quella rupestre. Una cultura che, fin dalla preistoria, ha sfruttato le cavità naturali e scavato lungo i margini di lame e gravine, nella roccia tufacea, grotte artificiali per realizzare siti abitativi e di culto. Sono, queste, testimonianze di un’antica cultura murgiana

che h...

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La chiesa rupestre di San Nicola a Mottola

La chiesa rupestre di San Nicola a Casalrotto, situata a 12 chilometri dalla città di Mottola (Taranto), in direzione sud-ovest nelle vicinanze della via Appia, rappresenta uno dei più importanti esempi dell’arte medievale pugliese, entusiasticamente definita come la “Cappella Sistina della civiltà rupestre” per gli affreschi presenti al suo interno, che coprono un arco cronologico

che dalla fine de...

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Il villaggio rupestre di San Biagio

Un piccolo rilievo roccioso, un fiume, una splendida chiesa affrescata, e poi grotte e abitazioni, stalle, ricavate in rupe, che in una valle nascosta, oggi in agro di San Vito dei Normanni, diedero insieme vita ad una comunità agricola, che ebbe il fulcro stretto attorno ai suoi monaci italo-greci. La chiesa rupestre è intitolata a San Biagio, un santo taumaturgo molto venerato dalla popolazione rurale,

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