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La chiesa rupestre di S.Stefano a Castellaneta

Il microclima temperato che caratterizza le gravine Pugliesi, sorta di canyons scavati nella calcarenite, ha favorito, soprattutto nel periodo medioevale, lo sviluppo dell’habitat in grotta e la nascita di una vera e propria cultura rupestre dedita alla coltura e all’allevamento. Le gravine erano infatti ricche di acqua che favoriva la crescita di erba e di piante, già disponibili, quindi,

per fornire...

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La cripta del Padreterno a Otranto

La Otranto che non ti aspetti, la incontri lungo la via che porta al Colle della Minerva, dove, adiacente ad una palazzina di recente costruzione, si nasconde la cripta del Padreterno. Dovrebbe risalire ai secoli XI-XII, quando il monachesimo italo-greco era fiorente in questa città, che faceva da ponte con Bisanzio. Nel 1478-79, l’Arcivescovo Stefano Pendinelli precursore dei Martiri di Otranto

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La cripta della Candelora a Massafra

“È come una caccia al tesoro scendere lungo il declivio della gravina” o inoltrarsi tra le case del centro, arroccato sulla rupe,” per andare alla scoperta dell’habitat rupestre della Gravina di San Marco a Massafra (Taranto). L’habitat è un affascinante complesso di villaggi, grotte e chiese, adagiate lungo le pareti della gravina, dove si conservano imponenti testimonianze

della frequentazi...

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La cripta di San Simeone a Massafra

La CHIESA RUPESTRE DI SAN SIMEONE IN CONTRADA FAMOSA, nella parte nord-occidentale del territorio massafrese, è collocata in una piccola gravina detta di San Lorenzo. Una scalinata, scavata nello spalto orientale, permette l’accesso alla chiesa il cui ingresso è costituito da due aperture. “La chiesa è semplice, ma la decorazione pittorica è molto ricca, forse frutto di

commi...

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La cripta di S.Biagio e S.Simeone a Grottaglie

Grottaglie (Taranto) possiede alcune pittoresche gravine (valli fluviali a V scavate nella roccia calcarenitica) che tagliano il territorio da nord a sud e si allargano man mano verso il piano, diventando lame. L’insediamento rupestre della Gravina di Riggio occupa buona parte delle pareti della gravina. Di esso è possibile identificare tre distinti nuclei di maggiore concentrazione:

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