In Tra Borghi e Città
on 19 Agosto 2013
Turbata saltuariamente dal sibilo di qualche serpente di ritorno nella tana e dal canto stridulo delle civette messaggere di una fata da secoli sonnecchia imprigionata tra le sue pietre in una gabbia dorata. Monumento in ricordo dell’alterigia di predoni, che, in segno di sfida, volevano sfiorare il cielo con un dito e invece rimasero in trappola sotto un cumulo di macerie, la “specchia dei Mori”, se la interroghi come un oracolo parla, rievocando storie lontane, alcune delle quali scorte dall’alto della sua vetta, la più maestosa del Salento, dove chi faceva da vedetta scrutava i pericoli che si profilavano dal mare...
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