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L’antica città di Valesio

Valesio, antichissimo sito archeologico abitato ininterrottamente nel lungo arco di tempo che va dall’Età del Ferro all’alto Medioevo, fu principalmente un insediamento messapico, e poi un’importante “stazione” romana, segnalata anche dalla Tabula Peutingeriana (la famosa mappa del mondo romano) come Mutatio Valentia, posta a metà strada fra Brindisi e Lecce, sul tragitto della via Traiana Calabra,

l’importante arteria che giun...

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Il parco archeologico di Pezza Petrosa

Pezza Petrosa, un nome che suona antico fin dalla radice, una località posta in agro di Villa Castelli (Brindisi), proprio sul confine con la provincia di Taranto. Custodisce le memorie di un antichissimo insediamento indigeno, abitato tra IV e I secolo a.C. e racchiude una necropoli, ma anche tracce di frequentazione umana che risale fino al neolitico. Inoltre, insieme alla necropoli messapica fu qui rinvenuta anche quella dorica

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Manduria, la città messapica

Manduria, la grande città fondata dai Messapi, mostra ancora oggi i resti del suo antico passato, all’interno di un meraviglioso Parco Archeologico che lascia sempre di stucco il visitatore. Dopo il celebre Fonte Pliniano e l’Ipogeo di San Pietro Mandurino, questa volta diamo uno sguardo alla poderosa cinta muraria che racchiudeva la città, ed alla estesa necropoli scavata nella roccia.

In realtà, ...

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Il Fonte Pliniano di Manduria

Il luogo forse più straordinario dell’antica Messapia, il Fonte Pliniano, una perenne sorgente d’acqua, forse anche un santuario, un luogo di culto per quelle antiche genti che popolavano il Salento, “la terra fra i due mari” come la chiamavano i Greci. Siamo in una delle città più importanti di questo popolo italico, Manduria, poderosa fortezza racchiusa in ben tre cinte murarie di blocchi monolitici.

All’interno di una gran...

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Le Veneri di Parabita

Il ricco panorama archeologico del Salento preistorico si fregia le sue bellissime Veneri di Parabita, due piccole sculture di donne incinte, datate attorno ai 14.000 anni, che nel 1965 il prof. Giuseppe Piscopo ritrovò all’interno della grotta, in località Monaci a Parabita, che ora porta il loro nome. Sono ricavate da due frammenti ossei di animale, forse di cavallo, alte una 9 cm e l’altra 6,1.

Sono due fi...

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