Nonostante il tempo scorra implacabile, solcando di rughe i volti e di pieghe la terra, ricordo come se fosse ieri il professore Dinu Adamesteanu, quando con il suo incedere lento, dovuto ormai all’età avanzata, girovagava tra le stanze di Palazzo Casto allora sede del Dipartimento di Antichità dell’Università di Lecce, che avevo iniziato a frequentare. Nel passo felpato e nel portamento altero di quell’uomo,
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