“E di ver l’oriente un curvo seno, in guisa d’arco, a cui di corda in vece sta d’un lungo macigno un dorso avanti, ove spumoso il mar percuote e frange. Nei suoi corni ha due scogli, anzi due torri, che con due braccia il mar dentro accogliendo, lo fa porto e l’asconde. E sopra il porto, lunge dal lito è il Tempio. Ivi smontati, quattro destrier bianchi più della neve, che pascevano il campo, al primo incontro per nostro augurio avemmo”…
E’ Enea che racconta, tramite la divina p...
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