Tricase è situata sulla Serra del Cianci, su un’altipiano che si abbassa dolcemente verso il mare, gode di una posizione favorevolissima, nella storia come nella geografia del Salento. Il suo territorio, estremo lembo a sud est della penisola salentina, è stato colonizzato fin dalla preistoria,
come dimostrano i tanti manufatti ritrovati, ma la sua storia moderna comincia intorno al X secolo, con l’unione di tre casali, comunione che diede origine anche all’etimologia del suo nome. Da lì in poi, complice un territorio fertile e verdeggiante, prosperò per tutto il medioevo, salvo i periodi delle scorrerie e dei saccheggi di turchi e predoni vari. Un borgo antico ricco di tesori d’arte, diversi borghi confinanti, che ne fanno la sua corona, a ridosso di un mare a dir poco stupendo. Facciamo un viaggio fra tutto ciò che di bello si può ammirare a Tricase.
La grande piazza è il cuore del centro storico, vi si affaccia Palazzo Gallone, che contiene il nucleo più antico di un precedente castello, e la sontuosa chiesa di San Domenico.
Le campagne di Tricase custodiscono i resti della storica Abbazia del Mito, nota anche come “de Amito”, un importante complesso fondato da una comunità monastica italo-greca fra il VIII ed il IX secolo. Un’abbazia che fu difesa strenuamente dai tricasini, che, durante il 1500, per via dei ripetuti e disastrosi attacchi turchi, richiesero l’aiuto dell’imperatore Carlo V. Col tempo divenne una grande masseria, del tutto autosufficente, per poi decadere nei secoli successivi, ad opera delle scorrerie dei pirati e delle divisioni feudali.
La storia moderna di Tricase vide la fondazione nel 1902 dell’Acait, una delle prime imprese cooperative del sud Italia. Diede lavoro a tantissime famiglie di contadini, per via della lavorazione del tabacco. Purtroppo questa coltivazione decadde, mandando in crisi una realtà che vide nel 1935 una vera e propria battaglia, da parte delle tabacchine, con morti e feriti, che protestavano per la situazione che prospettava la fine del loro lavoro.
Fra i diversi rioni, o frazioni, di Tricase, c’è la suggestiva Caprarica del Capo, cresciuta attorno al suo poderoso castello, rimasto quasi integro rispetto al suo aspetto originario.
Qui siamo a Tutino, altra frazione di Tricase, davanti al Castello dei Trani, risalente al 1400, che, nonostante i rimaneggiamenti appare ancora oggi poderoso e con diverse delle sue torri originarie.
Qui siamo appena fuori Tricase, sulla via che porta al mare. Questa è la chiesa della Madonna di Costantinopoli, più nota come chiesa dei diavoli, per via della leggenda che la vuole costruita dal demonio in una sola notte, per via di una scommessa. Risale al 1500 ed è un’altra delle chiese storiche della città.
Come detto, il territorio di Tricase fu popolato anche a seguito dell’arrivo delle comunità monastiche. Ne è un’importante testimonianze la cripta della Madonna del Gonfalone. Scavata fra il IX e Xi secolo, divenne un fondamentale luogo di culto, divenuto col passare dei secoli una fattoria dipendente dall’Abbazia del Mito.
Ora siamo a Lucugnano, importante frazione di Tricase, anch’esso casale medievale abitato già dall’anno mille. Il suo nome tuttavia forse tradisce origini molto più antiche, come dimostrerebbe il nome latino Lucullus, da cui deriverebbe il nome del paese.
Ora siamo davanti al busto e al Palazzo Comi, ora proprietà della Provincia di Lecce, in passato dimora del grande poeta salentino Girolamo Comi. Di nobili origini, il poeta fu promotore di un importante movimento culturale, che fece il Capo di Leuca un fucina di scrittori di valore. Per via di un fallito tentativo di imprenditoria solidale fu travolto da un tracollo economico, che non ne offuscò il ricordo, da parte dei suoi concittadini e di tutti coloro che conobbero le sue poesie.
Qui siamo in località Marina Serra, dove domina il panorama il Santuario della Madonna Assunta. La sua costruzione ha previsto anche elementi di difesa che, durante il 1500, dovevano difenderlo dagli assalti dei pirati. Il luogo è suggestivo e meta di visite e pellegrinaggi.
Torniamo ora nel centro di Tricase, all’interno di Palazzo Gallone, perché qui le prigioni del castello hanno conservato i graffiti dei prigionieri che, a partire dal 1400, hanno lasciato il loro ricordo, con un’originale sequenza di curiosi graffiti.
Il territorio di Tricase contiene parte dell’importante Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito nel 2006 e contenente bellezze naturali di ogni tipo.
Il Parco sopra citato conserva a Tricase Porto un grazioso Museo che contiene tante curiosità relative al mondo del mare e all’attività dei gestori dell’area protetta.
La costa del Parco è un invito a nozze per tutti gli amanti della natura. Quasi tutta composta da scogliera alta, nasconde meravigliose grotte, calette e insenature, per chiunque si voglia godere una gita in barca in pieno relax.
E questo era solo un assaggio. Benvenuti a Tricase!
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