In Tra Musei e Parchi Archeologici
on 12 Luglio 2015
Le Ville Romane sono un aspetto affascinante del paesaggio archeologico del Salento, incastonato spesso in quello naturale che ne esalta la suggestione, proiettando il visitatore in un epoca lontana, quando i patrizi romani erigevano la loro casa di campagna, fuori città, per condurre l’attività agricola o semplicemente per godersi un buen retiro. La penisola salentina fu molto ambita dai ricchi cittadini romani.
Così cantava Orazio, duemila anni fa: “Ripiegherò nelle campagne di Taranto, fra le pecore fasciate di pelli che svernano sulle rive del Galeso. Quell’angolo di terra più degli altri mi sorride, dove ritrovi il profumo dell’Attica nel miele, il verde di Venafro negli ulivi, dove il clima a miti inverni alterna lunghe primavere, e nei suoi vigneti fermentano i vini d’Aulone. Con me su queste colline ridenti ti vorrei, anche se qui un giorno dovrai piangere sulle ceneri ardenti di questo tuo poeta“. Facciamo un breve viaggio in qualcuno di questi luoghi che ispirarono il grande Orazio, e partiamo proprio da vicino Taranto…
Località Saturo, agro di Leporano… una delle più grandi e meglio conservate ville romane del Salento, posta davanti al mare, in un sito invidiabile, abitato fin dalla preistoria…
Questa villa risale alla prima Era Imperiale (I secolo a.C.), datazione che gli archeologici hanno potuto stabilire grazie ai reperti che qui sono stati trovati, come ceramica sigillata, vasellame per uso domestico, lucerne del tipo africano, marmi policromi ed una moneta di bronzo dell’età di Settimio Severo…
Sopra vediamo il sito sovrastato dalla torre aragonese costruita durante il 1500 per controllare il mare per il pericolo dei turchi…
Bisogna tuttavia precisare che le strutture murarie attualmente visibili della villa risalgono però all’Era Tardo Imperiale (III-IV secolo d.C.), e che la villa fu abitata almeno fino a tutto il VI secolo.
Sopra, i resti di un pavimento marmoreo mosaicato…
La bellezza di questo luogo e questo mare è veramente toccante!
Sopra e sotto vediamo un grande ambiente voltato, tenuto in piedi dai sostegni…
Questo tratto del Golfo di Taranto era fondamentale anche per le rotte marittime…
…e infatti lo troviamo ben abitato, da diverse strutture come questa. Purtroppo, in condizione molto peggiore…
Qui siamo in agro di Pulsano, località Lido Silvana… un’altra villa romana, le cui strutture sono state inghiottite dal mare, e di cui si possono ancora vedere diversi pavimenti a mosaico…
Fra gli schiamazzi dei bagnanti, una visita su questa spiaggia può portare ancora sorprese…
…come qualche struttura affiorante dalla sabbia…
Scendendo verso sud, arriviamo presso la Torre dell’Ovo, altra torre di vedetta argonese, sorta sul sito di un’altra villa romana…
…di cui restano visibili solo qualche pavimento a tessere…
Le coste salentine sono state colonizzate da diverse ville, ma ora spostiamoci verso l’interno, e giungiamo in agro di Sandonaci, nel brindisino, davanti al cosiddetto “Tempietto di San Miserino”, una struttura assai singolare, situata nel cuore di una grandissima villa romana del I secolo d.C…
Su questa struttura gli archeologici sono quasi tutti d’accordo nel ritenerla un ninfeo, associato alla villa rustica qui insediata…
In epoca paleocristiana divenne una chiesa…
I mosaici sono riferibili al II secolo d.C… quindi ancora epoca romana…
Caratteristica la cupola, vista dall’interno, che lascia pensare ai successivi trulli e costruzioni rurali della tradizione di questa terra…
Gli affreschi, invece, che erano presenti all’interno erano d’epoca medievale, quando il monumento aveva cambiato destinazione d’uso…
Anche la visita in questa solitaria campagna, circondata dai vigneti, non può che lasciare incantato il visitatore. Il sito fu di rilevante importanza in ogni epoca, anche per le comunicazioni. Seguendo la via ad Lippium, ricordata in documenti notarili del 1100, che si staccava dalla Via Appia e passava da qui, si poteva giungere in altre importanti stazioni romane…
In località Crepacore (Torre Santa Susanna) questa imponente chiesa paleocristiana fu costruita sulle fondamenta di un’altra villa romana, di cui si possono ancora notare le tracce (esempio nella foto sotto)…
E poi, in agro di Mesagne si incontrano le Terme romane di Malvindi…
…e più a sud, le terme di Valesio (foto sotto), altra perla d’epoca romana.
In agro di Melendugno, invece, presso l’antica abbazia di San Niceta, c’era un’altra villa romana, incastonata in un panorama da favola, testimone sicuramente di una fiorente attività agricola…
Tutta la zona è ricolma di grandi blocchi squadrati…
…successivamente riutilizzati per i muretti a secco…
…e poi, particolari nascosti dalla folta vegetazione: qui sopra, l’apertura di un ipogeo, coperta ancora dalla sua lastra originaria…
E poi quella che sembra una grande cisterna, dalla volta quasi del tutto crollata…
…di cui si notano ancora gli archi…
…un paesaggio incantevole, che sicuramente nasconde tesori da scoprire. E questo è anche, perché no, un invito agli archeologi di professione, a scavare questo sito, e regalarci un altro pezzo della nostra storia!
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