Il Salento, questo piccolo fazzoletto di terra nel cuore del mediterraneo, mostra il suo lato autentico anche nell’abbandono, offrendo sempre occasione per imparare qualcosa.
Sulla strada che collega Soleto a Martano, verso quest’ultima città, presso lo svincolo per l’antico casale di Apigliano, si può ammirare il rudere fascinoso di un’antica abitazione caratteristica del territorio.
Si tratta di più corpi abitativi, uniti fra essi, e circondati da un lungo e tortuoso muretto a secco che ne delimita la proprietà. Le coperture sono costituite da travi di legno che fanno da telaio, che un tempo era coperto da uno strato di canne legate assieme, a loro volta sovrastate dalle tegole in terracotta.
Lo scheletro di una di queste coperture è ancora in piedi e si può apprezzare benissimo.
Accanto, altri ambienti, sorretti da archi, che dovevano accogliere gli animali della famiglia.
L’ingresso principale all’abitazione è imponente, nel suo piccolo, ricorda lo stile degli archi catalani-durazzeschi, e ci permette di notare al suo interno il camino per il riscaldamento dell’abitazione. Lo strato di “bolo” che vediamo fare da legante fra i conci della costruzione, ci indicherebbe che essa sia stata costruita nel XVI secolo. Il muro mostra anche alcuni finestrini e feritoie, e sopra, la grande trave che copriva il tetto a tegole dell’ambiente. Una piccola testimonianza della storia minima delle genti di questa terra, integrate alla perfezione nel loro mondo rurale, dove vita faceva rima con fatica, ma la resistenza del loro vivere non mi impedisce di apprezzare anche la loro serenità, nelle calde serate con la famiglia riunita accanto al camino dei tempi passati.
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