Ho veramente scoperto Vittorio Bodini solo leggendo casualmente queste sue poche righe: “Sto davanti alla tua caverna. Esci fuori e arrenditi. Noi abbiamo la sintassi e la radio, i giornali e il telegrafo, e tu non vivi che del mio sonno, non hai che la roccia a cui ti tieni abbarbicato, e per farmi dispetto non mi rispondi nemmeno”.
Forse non rappresentano la sua vena migliore, però per me fu un rullo di tamburi. Quelli dell’uomo preistorico a cui si rivolgeva, il suo lato oscuro, che ognuno di noi porta ben celato dentro di sé. Furono l’invito alla scoperta. Così scoprii Vittorio, il grande poeta, il fine giornalista, l’uomo e il pensiero che si fondono con l’azione in una vita intensa.
Nasce a Bari il 6 gennaio 1914, da una famiglia di origine e tradizione leccese. Fin da giovanissimo è attratto dalla scrittura ed il giornalismo, e già a 17 anni fa il suo esordio su “La voce del Salento”. Successivamente si trasferisce a Roma per compiere i suoi studi universitari. E più tardi ha l’occasione di trasferirsi e lavorare in Spagna, dove svolge diversi lavori, studia letteratura spagnola, e si affeziona a questo paese, che scopre così simile al sud Italia.
Tuttavia non dimenticò mai il suo Salento, e quando in Arneo scoppiò l’emblematica “guerra dei contadini”, fra gli anni 1940-50, subito ci tornò per vivere in pieno quel tumulto storico, e spiegare le vere ragioni di quel disagio sociale, che ancora teneva questa terra arretrata e abbandonata. Un Salento di cui per vero amore scriveva “qui non vorrei morire… così spregevole da doverti amare”.
Il 2014 è l’anno del centenario della nascita di Vittorio Bodini, e Lecce celebra la ricorrenza con una pregevole mostra che ripercorre le tappe della sua vita.
Vittorio Bodini riposa nel cimitero storico di Lecce. La figlia, Valentina, conduce tuttora una battaglia per restituire a questo grande uomo il giusto posto nell’Olimpo della letteratura italiana. Per saperne di più, consultare il sito ufficiale.
© Questo sito web non ha scopo di lucro, non userà mai banner pubblicitari, si basa solo sul mio impegno personale e su alcuni reportage che mi donano gli amici, tutti i costi vivi sono a mio carico (spostamenti fra le città del territorio salentino e italiano, spese di gestione del sito e del dominio). Se lo avete apprezzato e ritenete di potermi dare una mano a produrre sempre nuovi reportage, mi farà piacere se acquisterete i miei romanzi (trovate i titoli a questa pagina). Tutto ciò che compare sul sito, soprattutto le immagini, non può essere usato in altri contesti che non abbiano altro scopo se non quello gratuito di diffusione di storia, arte e cultura. Come dice la Legge Franceschini, le immagini dei Beni Culturali possono essere divulgate, purché il contenitore non abbia fini commerciali. I diritti dei beni ecclesiastici sono delle varie parrocchie, e le foto presenti in questo sito sono sempre state scattate dopo permesso verbale, e in generale sono tutte marchiate col logo di questo sito unicamente per impedire che esse finiscano scaricate (come da me spesso scoperto) e utilizzate su altri siti o riviste a carattere commerciale. Per quanto riguarda le foto scattate in campagne e masserie abbandonate, se qualche proprietario ne riscontra qualcuna che ritiene di voler cancellare da questo blog (laddove non c’erano cartelli o muri che distinguessero terreno pubblico da quello privato, non ce ne siamo accorti) è pregato (come chiunque altro voglia segnalare rettifiche) di contattarci alla mail info@salentoacolory.it
Vittorio Bodini, anima autentica del Salento
Leave a reply